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Testo
di
Aldo Amigoni
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Il relitto, lungo 70 metri circa e largo 9, è praticamente intatto e giace sul fondale sabbioso in assetto di navigazione. Nella zona poppiera durante l’immersione si possono notare la sala macchine con annessa officina, il grosso motore, due argani con i cavi d’acciaio, nonché un’elica seminascosta dal grosso timone. Sul castello di prua si trova un imponente e particolare verricello orizzontale. Saranno nostri compagni d’immersione numerosissimi Anthias, che con i loro volteggi e la complicità della buona visibilità e della lieve corrente, ci fanno pensare ai fondali del Mar Rosso. Possibile la penetrazione del relitto, ma vivamente sconsigliata a causa delle lamiere instabili, e dei passaggi angusti. Notevole la presenza tra le lamiere ferrose del relitto di organismi di flora e fauna bentonica, e di pesci e crostacei, anche di notevoli dimensioni, che hanno fatto di questo cargo armato la propria tana.
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