Testo  di
Massimo Vaccaro
Questo colosso dell'aria lo possiamo ammirare oggi a circa due miglia al largo di Arma di Taggia dopo una caduta nel blu di 44 metri. E' adagiato su un fondale sabbioso, lo scheletro è intatto (i rivestimenti sono stati distrutti dal mare) come pure i motori e le eliche, la mitragliatrice è puntata verso l'alto e vicino ad essa il nastro di munizioni utilizzato per difendersi dall'attacco dei caccia francesi.






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