Testo  di
Roberto Chessa
Il relitto del Chrisso è stato sempre snobbato dai Diving e dai subacquei che fanno della profondità l'unico fine della loro immersione e forse questo l'ha reso una perla nascosta dei nostri mari.
Non è presente sulle guide e neanche sui libri dedicati all'argomento, ma negli anni è sempre stata e continua ad essere meta di noti fotografi e veri appassionati, che in pochi metri d'acqua si godono una lunghissima immersione alla scoperta dei particolari della nave.
La sua poppa con le grandi eliche quasi intatte, giace su un fondo roccioso a circa 4 mt. di profondità, mentre la prua, ormai separata dal resto della nave è adagiata sul lato di dritta su un vasto pianoro sabbioso ad una profondità di circa 10 Mt.
Una volta in acqua, le grandi murate in acciaio che ci sovrastano e l'alternarsi di luci ed ombre rendono l'ambiente particolarmente tetro e poco rassicurante, così come normalmente accade al cospetto di grandi relitti.
Nonostante le quote non elevate, non è certo un'immersione da condurre con leggerezza, e la visita del relitto richiede una particolare attenzione, in quanto Il fondale, in prossimità degli squarci, è disseminato di rottami aguzzi e arrugginiti.
Attorno al relitto è costante la presenza di pesci e non mancano piccoli crostacei aggrappati alle paratie delle stive.
Il buon interesse biologico e l'elevatissimo interesse fotografico fanno del Chrisso una vera e propria chicca per subacquei che ne sappiano apprezzare il vero valore.
Particolarmente consigliato per chi si vuole avvicinare al mondo dei relitti.






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