L'insidia dei reef
di
Andrea Nervi
Il Salem Express, dopo una lunga carriera, dal 1988 ebbe come base Port Safaga in Egitto e divenne un traghetto in servizio sulla linea tra Egitto e Arabia Saudita.
Il 15 dicembre 1991 la nave partì da Jeddah in Arabia Saudita per fare ritorno in Egitto con il suo carico di pellegrini al ritorno dalla Mecca (578 secondo le autorità saudite, anche se altre fonti ne contano 690) e dei 72 membri dell’equipaggio al comando del Capitano Hassan Moro, esperto marinaio e conoscitore della rotta Jeddah – Safaga. La normale rotta per giungere a Safaga passava per Panorama Reef per scendere poi verso la cittadina egiziana, navigando tranquillamente in acque profonde. Un’altra rotta, più corta ma più rischiosa passava tra la costa egiziana e le Hyndman Reefs giungendo a Safaga da Sud.
Era questa la rotta percorsa dal Salem Express stracarico di passeggeri molti dei quali sistemati in coperta sotto una tettoia di onduline. Verso sera il tempo si mise al brutto, forte vento e mare mosso, a mezzanotte il tempo ormai in tempesta impedì di vedere gli Hyndman Reefs e così il Salem Express urtò violentemente la barriera. L’urto provocò uno squarcio a prua e scardinò il portellone che permetteva l’imbarco dei veicoli. La nave si fermò inclinandosi sempre di più verso sinistra anche a causa dell’acqua che veniva imbarcata. La nave affondò velocemente impedendo così di utilizzare le scialuppe. Si salvarono così circa 180 persone tra passeggeri ed equipaggio. In seguito la Marina Egiziana perlustrò il relitto recuperando molti corpi e sigillando sia ponti che cabine, che ancora oggi contengono i resti degli sfortunati pellegrini.






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