Nella notte tra il 30 settembre ed il 1 ottobre del 1966, salpata da Porto Empedocle, con a bordo 580 tonnellate di salgemma e 30 tonnellate di merci varie (tra cui alcuni cingoli per uso civile), si trovava all'altezza dell'Isola di Gorgona a 10 miglia da Livorno e stava navigando un mare forza 4 sotto un fitta pioggia, in direzione di Savona.
Erano le 4:15 quando il nostromo registrava un improvviso sbandamento verso sinistra dell'unità, dava l'allarme e richiamava coś in coperta tutti gli uomini dell'equipaggio.
Il comandante, vista la grave situazione, ordinava di dirigere immediatamente verso il Porto di Livorno e chiamando soccorsi con il radio-telefono.
La Capitaneria di Porto inviava due rimorchiatori nel tentativo di soccorrere nave ed equipaggio.
Intorno alle 6:00, dopo circa due ore di agonia il motore della Gino Scardigli si arrestava vanificando l'estremo tentativo di raggiungere le "Secche della Meloria" per incagliarsi.
L'ordine del comandante di abbandonare la nave giungeva in tempo per salvare gli otto uomini dell'equipaggio mentre la Gino Scardigli si rovesciava inabissandosi.






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