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Il 12 dicembre del 1941 gli incrociatori Da Barbiano e Di Giussano con il torpediniera Cigno di scorta partirono da Palermo per portare viveri e munizioni a Tripoli per le truppe combattenti in Libia. Poco dopo le ore 3 del mattino del 13 dicembre le navi che attraversavano le acque di Capo Bon (Tunisia) invertirono la rotta perchè scoperte da un aereo nemico. Durante la manovra si scontrarono con i Cacciatorpediniere Legion, Maori e Sikh (inglesi) e Isaac Sweers (olandese) che furono avvistati soltanto quando erano vicini. I siluri raggiunsero i due incrociatori italiani. Il Da Barbiano colpito da tre siluri si incendiò e affondò capovolgendosi alle ore 3.25 a 1,5 mg. dal faro di Capo Bon.
Il Di Giussano fu colpito al centro da un siluro. Dopo circa un'ora la nave spezzata in due affondò a 3,5 mg. a levante di Capo Bon.

Un altro incrociatore perduto fu il Trento partito il 14 giugno 1942 da Taranto, facendo parte di un gruppo di quattro incrociatori che in sinergia con la IX Divisione di battaglia, si doveva dirigere verso le acque di Creta per intercettare forze navali nemiche. Alle 5 del mattino del 15 il gruppo di incrociatori fu attaccato da aerosiluranti. Uno dei siluri colpì a prora dritta il Trento provocando un incendio nel locale caldaie. Alle 9.10 il sommergibile inglese Umbra riuscì a lanciare inosservato un siluro che colpì l'incrociatore nella Santa Barbara di prora. In pochi minuti il Trento si appruò sbandando ed affondò con la poppa in alto alle ore 9.15 in lat. 36°, 10' N e long. 18°, 40' E (al centro dello Ionio).

Non va dimenticato lo Zara che guidò delle navi al Comando della I Divisione incrociatori per portare assistenza al Pola. Sorpreso con altre unità da navi britanniche, fu colpito dal fuoco nemico. L'equipaggio incapace di provvedere alla salvezza della nave, dopo alcune ore ne provocò l'affondamento il giorno 29 marzo 1941 alle ore 2 circa, in lat. 35°, 21' N, e long. 20°, 57' E a sud di Capo Matapan).

Il Pola non ebbe destino migliore. Infatti l'incrociatore facente parte della I Divisione incrociatori partecipò alle operazioni a sud di Creta. La sera del 28 marzo fu colpito da un siluro lanciato dal nemico. Quando era in procinto di affondare fu colpito nuovamente da un siluro della 14' Squadriglia Brittanica. L'affondamento definitivo ci sarà alle 3 (circa) del mattino del 29 marzo 1941 in lat. 35°, 15' N e long. 21° E a sud di Capo Matapan.

Il giorno 10 aprile 1943 alle ore 16.13 nell’ancoraggio di Palau a La Maddalena affondò l’incrociatore Trieste. In seguito ad un attacco nemico, la nave colpita da bombe che ne devastarono i ponti provocando vie d’acqua, dopo due ore affondò rovesciandosi sul lato dritto.

Tre anni prima il 19 luglio 1940 alle ore 9 a circa 6,4 mg. da Capo Spada (Creta) era affondato il Colleoni. Quest’ultimo si era scontrato con una formazione inglese all’alba del 19 luglio. Gli incrociatori inglesi Hyperion, Hex, Hero, Hasty, Havoch, colpirono il Colleoni nelle sue parti vitali provocandone un incendio. In seguito i siluri lanciati dall’Hyperion e dall’Hex ne provocarono l’affondamento.

Fonte: Ufficio Storico della Marina Militare