Testo  di
Marco Mazzotta
Obbligatorio arrivarci con la barca da cui daremo fondo all'ancora su un fondale di sabbia bianca nelle immediate vicinanze del relitto. Si prega vivamente di non ancorarsi sopra, il Genepesca ha già sofferto parecchie violenze anche in questo senso. Il relitto essendo diviso in due tronconi (iil poppiero lungo 60 m, il prodiero lungo 20 m) distano da loro circa 80 m. Per tale ragione sono difficilmente visitabili i due pezzi in una sola immersione. La parte prodiera è adagiata su di un fianco, la parte poppiera è in assetto di navigazione. Per l'immersione sulla parte poppiera è opportuno iniziare dalla parte più profonda, la zona ove vi era l'elica (-32). Successivamente si può passare alla parte verso prua fino alla zona del distacco. In ultimo visiteremo il ponte con il fumaiolo ancora dotato di scaletta e scritta GENEPESCA (-19). Si può anche penetrare il relitto da poppa a prua facendo attenzione però alle lamiere. Essendo stato completamente depredato non vi sono però oggetti particolarmente interessanti da visitare se non la sala macchine ove alcune parti sono ancora conservate bene. Interessante la parte biologica con murene gonghi ed anthias.






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