Testo  di
Marco Mazzotta
L' estrema limpidezza dell'acqua, la bellezza del relitto e la profondità tutto sommato non eccessiva possono spingere il subacqueo ad andare oltre il proprio limite. Bisogna ricordare però che il sito del relitto è ubicato ben lontano da ogni infrastruttura organizzata e quindi la possibilità di approntare eventuali soccorsi in tempi brevi è del tutto da escludere. Si raccomanda quindi un occhio al relitto, ma l'altro al manometro ed al computer, perché mai come in questa circostanza, la prudenza è d'obbligo. Premesso questo, si tratta a parere mio di uno dei relitti più godibili di tutto il Mediterraneo, sia perché, a parte la zona del distacco, è praticamente integro (i vetri degli oblò sono tutti al loro posto) sia perché la estrema limpidezza dell'acqua permette da ogni parte di goderne nella sua interezza. Si consiglia di ancorarsi a prua della nave su un fondale di circa 6m, dove un tempo emergeva la prua e di immergersi seguendo il fianco sinistro della nave fino a raggiungere subito le eliche (-42m). Passeranno, per cui, alla nostra sinistra prima il carico di tubi che si trovava sul ponte e poi le gruette delle scialuppe ancora munite di relativa cima fluttuante. Una volta raggiunto il fondo, la timoneria e l'elica si presentano il perfetto stato di conservazione, conviene comunque sostare per poco tempo ad ammirale per evitare di uscire di curva. Quindi, iniziando la risalita, si visiterà l'asta della bandiera ed i ponti. E' suggestivo osservare come è tutto in perfetto ordine, come se la nave fosse ancora viva. Sui 20m è posta la plancia di comando, ove comunque gli strumenti sono già stati asportati. E' possibile con molta precauzione ed esperienza visitare gli interni, che sono comunque molto ampi, entrando da una porta rimasta aperta. A -15m sono presenti le gru, di cui una in perfetto stato di conservazione in cui tutti gli strumenti sono al loro posto ed è possibile sedere al posto di comando del gruista. Risalendo ulteriormente si raggiunge la zona dell'impatto sovrastata da un imponente numero di tubi di acciaio che rappresentavano il carico. La ciliegina, su una torta già molto succulenta, si trova proprio tra le lamiere ed i tubi: una cernia di ragguardevoli dimensioni con aspirazioni da fotomodella per la gioia dei fotografi subacquei. Un ultima cosa: dalla superficie, gli accompagnatori con voglie di snorkeling possono vedere tutto il relitto e seguire le evoluzioni dei loro colleghi muniti di autorespiratore anche a 40m. Il fatto non ha bisogno di commenti!






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