Testo  di
Filippo Mallaci
Il pennone di prua da il benvenuto al subacqueo che immergendosi arriva da terra.
Lo stesso gli appare per metà interrato mentre la parte rimanente si erge sino ai 18 metri.
Proseguendo la discesa e inclinando la traettoria a nord, dopo poche pinneggiata si intravedono imponenti i castelli centrali con i pennoni di carico , la sala macchine ed il resto della zona centrale.
Superate le strutture di comando, prendono il posto i verricelli, le stive e il pennone che si erge imponente.
Successivamente si transita nelle stive di poppa per arrivare alla cala poppiera con la sua immensa ancora ancora ben salda alle strutture.
Giunti a poppa il subacqueo può iniziare la risalita, oppure per i più curiosi si scende sino all'elica ormai insabbiata alla profondità di 54 metri.
Il relitto si conserva in ottima condizione, per effettuare delle penetrazioni nelle stive o nelle fiancate, bisogna avere un'ottima conoscenza della Laura C., ed essere ben addestrati per questo tipo di attività.
Offre ottimi spunti video, fotografici, mentre per quello che riguarda l'interesse biologico, diciamo che il relitto è incrostato da anellidi, spugne, madreporari.
Mentre le Cernie brune, dorate e bianche volteggiano tra i pennoni e in mezzo alle strutture.
Branchi di saraghi e barracuda mediterranei, in determinate giornate nascondono parti del relitto.






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