Testo  di
Francesco Turano
Il relitto della nave giace su un fondale in forte pendenza verso la profondità, in posizione di navigazione e lievemente inclinato su un fianco, con la prua emergente rivolta verso la riva e a pochissima distanza da questa e la poppa verso il largo a 35 metri di profondità. Le strutture sono ancora in buono stato, anche se si trovano molte sagole e nylon aggrovigliati sul ponte, oltre a lembi di reti da pesca. La zona è esposta alle forti correnti dello Stretto di Messina e per immergersi è importante conoscere le fasi lunari e l’ora di stanca.
La penetrazione all’interno presenta qualche difficoltà; tuttavia, con estrema cautela, è possibile osservare quel che resta di alcune automobili che venivano trasportate dal mercantile. La poppa si conserva integra con l’elica ed è piuttosto suggestiva, specie quando nuvole di pesci trombetta si aggirano nei paraggi.
Il relitto offre rifugio a pesce bianco e a molti tipi di invertebrati (nudibranchi, poriferi e madrepore).






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