Gli ultimi minuti
di
Piero Mescalchin
L'Italia era entrata in guerra da pochi giorni e la 5PN stava pattugliando il tratto di mare davanti al litorale di Venezia, quando, improvvisamente, il comandante Spano avvistò la scia di un siluro diretto verso la sua nave. L'impatto sollevò una colonna d'acqua e nafta alta 30 metri colpendo inesorabilmente la torpediniera a prua. La prontezza di riflessi del comandante nel dare ordine di "macchine indietro tutta" ha potuto in parte rallentare l'affondamento della 5PN permettendo a quasi tutto l'equipaggio di salvarsi. A colpire la nave fu uno dei numerosi sommergibili austroungarici provenienti da Pola e dislocati a quota periscopio tra i campi minati eretti dagli Italiani a protezione della costa davanti ai lidi di Venezia e di Jesolo. La considerevole velocità era fornita non solo dal potente apparato di macchine e caldaie, ma anche dalla loro sagoma snella e compatta. La notevole manovrabilità, era dovuta al timone collocato nella struttura di poppa interamente fuori dallo scafo. Durante l'affondamento, il comandante Spano ordinò di far sparare alcuni colpi di cannone nella presunta direzione del sommergibile al fine di scongiurare il pericolo del lancio di un secondo siluro e con l'intento di richiamare l'attenzione di altre navi che eventualmente fossero in zona. Ordinò poi all'equipaggio di tenersi pronto a fronteggiare l'eventuale attacco in superficie del sommergibile, ma non ce ne fu bisogno. La nave con una grossa falla a prua, ormai affondava. Alle 11:20, 40 minuti dopo l'impatto con il siluro, il comandante Spano dava l'ordine di abbandonare la nave. La torpediniera affondò verticalmente. Quando la prora toccò il fondo, a 22 metri di profondità, la poppa rimase ancora 5 minuti fuori dall'acqua, prima di scomparire. Probabilmente il sommergibile austrioungarico che stazionava nei paraggi stava ancora osservando la scena a quota periscopio. Fortunatamente i superstiti vennero recuperati da un'altra torpediniera accorsa in aiuto attirata da quei colpi di cannone precedentemente sparati.






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