Testo  di
Marco Mazzotta
La nave, probabilmente una delle troppe carrette che solcano i nostri mari, incrociava con un carico di tubi di acciaio al largo dell' isola di Paxos durante una burrasca. Un'improvvisa e quanto mai inopportuna avaria ai motori (o secondo alcuni alla timoneria) ha fatto si che la nave andasse alla deriva fino ad urtare violentemente le rocce dell' isola di Paxos. Non fù possibile mandare in tempo i soccorsi nel tentativo di evitare che la nave si perdesse. L'equipaggio ebbe il tempo di porsi in salvo ammainando le scialuppe di salvataggio così da raggiungere la ormai vicina riva ove gli abitanti dell'isola, che avevano assistito impotenti alla scena, apprestarono i primi soccorsi. L'urto violento della nave contro la scogliera determinò il distacco della prua che rimase emersa almeno fino al 1996. Le mareggiate fecero successivamente rotolare la prua su un pianoro posto a circa 30 metri. Il resto della nave si adagiò in posizione di navigazione su una scarpata rocciosa con inclinazione di circa 45 deg, con il moncone prodiero ad appena 6 metri e le eliche a circa 42 metri. Il tutto in bilico su una scarpata che porta ad un pianoro profondo di circa 60 metri, ove probabilmente un giorno il relitto si adagerà.






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