La storia
di
Cristian Magnani
La nave da carico Liberty fu varata nel 1918 dalla Federal Ship Building Company nei cantieri di Kearny, New Jersey. Era lunga 395 piedi (120 metri) e larga 55 piedi (16.5 metri). Stazzava 6.211 tonnellate ed era dotata di un nuovissimo motore a turbine. Non apparteneva, come il nome ha fatto più volte erroneamente ritenere, alla classe liberty, navi costruite in epoca successiva e dotate di motori a pistone. Alle ore 4:15 antimeridiane dell’11 gennaio 1942, mentre trasportava un carico di gomma grezza e binari ferroviari dall’Australia alle Filippine, mentre si trovava a circa 15 miglia SudEst di Lombok, la Liberty fu intercettata dal sottomarino giapponese I-166, che la centrò con due siluri. Il sottomarino che causò la perdita della Liberty continuò la sua caccia nelle acque del Sud Est asiatico fino al 17 Luglio 1944, quando il sottomarino Telemachus della Royal Navy lo affondo al largo di Penang, in Malesia. Due cacciatorpediniere, la HMNS Van Ghent e la USS Paul Jones tentarono di rimorchiare la Liberty lungo lo stretto di Lombok fino a Bundeng ( l’odierna Singaraja), ma l’equipaggio si vide costretto, data la gravità del danno subito, ad insabbiare la nave lungo la spiaggia di Tulamben, a 70 chilometri dal porto di destinazione. La Liberty rimase sulla spiaggia di Tulamben per 22 anni, durante i quali la gente del luogo provvide a spogliarla del carico e perfino di parte del ponte. Nel 1963, quando era ormai stata ingaggiata una squadra per la demolizione ed il recupero delle strutture metalliche, il vulcano Gunung Agung esplose, provocando morte e distruzione in tutta Bali e spingendo in mare il relitto della Liberty, là dove ora giace.






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