Testo  di
Massimo Vaccaro
Il 10 giugno 1940 Mussolini, in seguito al crollo del debole fronte francese, crede che il conflitto stia per giungere a termine con la vittoria assoluta della Germania nazista e decide di entrare in guerra al suo fianco per poter partecipare alla spartizione dell'Europa. Una delle prime azioni viene condotta nella notte tra il 12 ed il 13 giugno dalla Regia Aeronautica. Alle prime luci dell'alba del 12 due BR20 del 43° stormo effettuano una ricognizione a vista su Tolone ed alcuni aeroporti della Provenza, nella mattinata segue il bombardamento della base navale di Tolone e l'attacco ai campi di Fayance, Hyeres e St. Madier. I caccia italiani avrebbero dovuto attirare su di sč i caccia francesi per consentire ai bombardieri BR20 di raggiungere gli obiettivi loro assegnati, ma, a causa delle avverse condizioni meteo il 43° gruppo del 13° stormo giunge in ritardo sull'aeroporto di Fayance dove i caccia francesi sono pronti all'attacco. Due bombardieri della terza squadriglia (MM 21505 e MM 21503) vengono abbattuti con gravi perdite umane. Il primo, condotto dal Ten. Sammartano viene attaccato nei pressi dell'isola di Porquerolles da tre caccia D520 che lo colpiscono al motore destro che si infiamma costringendo l'equipaggio ad abbandonare il velivolo. I ripetuti attacchi che seguirono causarono il ferimento di quasi tutti i membri dell'equipaggio. Il secondo, nonostante l'attacco dei caccia francesi, riesce ad ammarare nei pressi di Imperia ma solo due dei cinque membri dell'equipaggio riescono a salvarsi. I superstiti furono il 2° pilota maresciallo Aliani e il 1° aviere motorista Farris. Si inabbissarono con il relitto il tenente Simone Catalano, il sergente maggiore armiere Tommaso Ferri e il 1° aviere marconista Salvatore Gaeta. Il BR20 entra in scena nel 1937 e rappresenta il velivolo tecnicamente pił avanzato in dotazione alla Regia Aeronautica. Rimane in produzione fino al 1943, ne vengono realizzati circa 500 esemplari utilizzati su tutti i fronti, africano, russo, mediterraneo e balcanico. I motori, due FIAT A 80 RC 41 radiali a 18 cilindri raffreddati ad aria, gli consentivano di raggiungere una velocitą massima di 432 km/h a 5000 mt. di quota per una quota massima operativa di 9000 mt. (notevole per l'epoca). Il suo armamento era costituito da tre mitragliatrici, di cui una posizionata su una torretta girevole al centro della fusoliera, e circa 1600 kg. di bombe.






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