Testo  di
Marco Mazzotta
Il B-17 è un bombardiere americano impiegato dalle forze alleate in vari fronti nell’ultima guerra mondiale. In particolare quelli contrassegnati con la lettera “G” rappresentano quelli di ultima generazione costruiti dalla Boeing. Dopo la versione “G” cesserà la produzione perché finì finalmente la guerra. Erano conosciuti come Fortezze Volanti sia per la eccezionale robustezza delle strutture che permettevano di fornire una certa resistenza ai colpi nemici sia perché erano dotate da ogni lato da mitragliatrici che permettevano alla stessa di difendersi anche in maniera attiva.

Il B-17 di Calvi che il pilota chiamò Her did (serial number 4231044) era di stanza nell’Italia meridionale e veniva impiegato per quei bombardamenti a tappeto nell’ Italia settentrionale rimasti tristemente famosi per le distruzioni ed i lutti che causarono soprattutto tra la popolazione civile.

Il 14 Febbraio 1944 fu la data della missione di Her did che risultò fatale. La missione era quella di bombardare il nodo ferroviario di Verona e di tornare alla base nell’Italia meridionale.
La missione non andò secondo i programmi stabiliti in quanto il bombardiere rimase isolato dal resto della squadriglia e fu intercettato da uno stormo di caccia Messerschmitt BF 109 G tedeschi comandati dal nipote del Barone Rosso, Von Richtofen, che infersero al gigante volante danni ingenti. Nel primo violento attacco rimasero uccisi all’istante l’addetto alle comunicazioni ed il mitragliere del lato anteriore sinistro.Tre dei quattro motori furono messi fuori uso cosi’ che il ritorno all’aeroporto di partenza parve subito improponibile. Il pilota sganciò allora immediatamente tutte le bombe che aveva in dotazione, appena in tempo per evitare che l’attacco successivo diretto alla planciafacesse esplodere l’aereo. L’aereo successivamente inizio’ a perdere quota ed il mitragliere posto in coda; ferito mortalmente; comunico’ al pilota che stava morendo. Nel frattempo i Mustang americani di scorta; accortisi della grave situazione in cui versava l’aereo accorsero in suo aiuto e presero a scortare il gigante ferito mortalmente; dissuadendo i caccia nemici a sferrare l’attacco successivo che probabilmente sarebbe stato decisivo. Fu quindi tracciata una nuova rotta su l’aereoporto di Calvi che rappresentava l’unico aereoporto nelle vicinanze che offrisse una qualche probabilità di salvezza.
L’aereo raggiunse l’aereoporto con un solo motore ed il pilota si accorse subito che la pista non era adeguata ad accogliere un B-17 per via della scarsa lunghezza. Anche sfruttando al massimo i 1.200 CV del suo unico motore capi’ che difficilmente avrebbe potuto portare i 27.000 Kg del suo aereo da altra parte. Optò quindi per ammarare nel Golfo prospicenete Calvi; non prima di avere scaricato le restanti munizioni. L’impatto con la superficie del mare mando’ in frantumi la coda,quindi, l’apparecchio rimase a galla circa 5 min., giusto il tempo di permettere ai restanti 6 membri di mettersi in salvo. Poi si inabisso’.
L’aereo cadde quindi nel dimenticatoio fino a quando un tale Paul Valiani; propietario di una scuola subacquea della zona non ritrovò l’apparecchio intorno agli anni ‘60; con ancora i corpi dei membri dell’equipaggio morti che furono pietosamente recuperati. Un portafoglio e le piastrine di riconoscimento recuperate permisero di ricostruire la storia testè raccontata in tutti i suoi dettagli.






 <<<

 scheda

 foto storiche

 immersione

 disegni

 side scan sonar

 immergersi con

 pubblicazioni