Testo  di
Massimo Vaccaro
Fra le tante meraviglie che si possono ammirare sul promontorio di Portofino c'è anche qualcosa per noi appassionati di relitti: il Mohawk Deer, una nave da carico (rinfusiera) affondata nel 1967. E' parere comune considerarlo un relitto poco interessante, forse per lo scarso interesse storico che racchiude, forse perchè da esplorare c'è ben poco, ma nonostante questo l'abbiamo voluto visitare ugualmente perchè riteniamo che qualsiasi "monumento del mare" debba essere visitato e valorizzato. Il Mohawk Deer (letteralmente "Cervo Moicano") era una nave canadese, di 4500 tonnellate di stazza, varata nel 1896 a West Bay City che al termine della sua "carriera" venne venduta ad una società di demolizione di La Spezia. Fu proprio durante il suo viaggio finale, trainata assieme allo s/t Makaweli dal rimorchiatore yugoslavo Junak, che il "Cervo" affondò a seguito di una mareggiata nelle acque che circondano il promontorio di Portofino. Quel 5 novembre 1967 le condizioni meteo non erano favorevoli per affrontare un viaggio da Genova a La Spezia, ma il capitano della Junak decise di affrontare ugualmente il mare. Le condizioni peggiorarono sempre più durante il viaggio, il libeccio soffiava sempre più forte e il mare s'ingrossava fino a quando, al largo del Promontorio di Portofino, la fune di traino si spezzò lasciando la nave alla deriva. Il recupero era impossibile, poichè il rimorchiatore aveva al traino l'altra nave, venne pertanto dato l'allarme via radio, ma quando giunsero i mezzi di soccorso (alla fine di una lunga trattativa tra la società di soccorso e la compagnia di assicurazione) era troppo tardi. Non rimaneva che guardare impotenti la fine del Mohawk che urtava la scogliera (denominata in quel tratto Cala degli Inglesi) e si spezzava in due tronconi. La parte di prua si inabissò immediatamente, mentre la poppa rimase a galla e venne distrutta dalla forza del mare in tempesta. Finiva così la storia di una nave che il destino sembra aver risparmiato dalla distruzione per mano dell'uomo per renderle gloria affidandola al mare.






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