L'impiego
di
Marco Mazzotta
Nella guerra 1914-1918 vi fù, per la prima volta, un estesissimo impiego di mine, sistemate in particolari zone di mare, allo scopo di impedire il transito di navi militari o mercantili. All'inizio della guerra L'Italia non possedeva naviglio inquadrato come DRAGAMINE, ne unità idonee alla trasformazione, per questo comprò, nel 1916, dal Giappone una flottiglia di pescherecci oceanici, muniti di apparato motore a vapore, che costituirono la classe delle VEDETTE-DRAGAMINE contraddistinti con le sigle da G 1 a G 47. Questa unità veniva utilizzata per dragare le mine "ancorate" cioè fissate al fondo per mezzo di cavi. Il dragaggio veniva effettuato con apparati per il dragaggio in corsa o dragaggio autoprotettivo. I paramine di questo tipo erano costituiti da due apparati a forma di aeroplano con ali anteriori e impennaggi posteriori, che venivano rimorchiati, sia i cavi che i paramine erano muniti di seghettatura per tagliare gli ormeggi delle mine che cosi venivano in superficie e potevano essere distrutte.






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